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pubblicazioni

In questa pagina troverete libri e testi, frutto delle ricerche del laboratorio e di chi ne condivide il lavoro, pubblicati da una singola autrice o come opere collettanee.

Culture della maternità e narrazione
generative

a cura di Maria Livia Alga e Rosanna Cima

Franco Angeli
2022

Chi ha il potere di definire la vulnerabilità, cosa è la cura materna, quali sono i segnali di disagio e i modi di affrontarlo? Sulla traccia di questi interrogativi un gruppo composto da assistenti sociali, educatrici e mediatrici, accademiche ed attiviste di tre Paesi europei (Italia, Romania, Spagna) ha condiviso un percorso di ricerca a partire da sé.

Esplorare l’esperienza soggettiva ha nutrito prese di coscienza e forme di comprensione auto/critiche degli orizzonti culturali, disciplinari e istituzionali che orientano il proprio agire quotidiano. La circolarità dei saperi esperienziali e professionali, favorita dalla pratica della narrazione orale e scritta, fa emergere le crepe dei modelli sociali di intensive parenting, aprendo a visioni decoloniali di maternità allargate e ad un pensiero che sa sostare nelle contraddizioni più profonde.

Il libro si rivolge a chi lavora nei servizi sociali, educativi, consultori familiari, comunità alloggio, centri antiviolenza, tutela dei minori e a coloro che si formano alle professioni di cura in ambito sanitario, socio-educativo e giuridico.

a cura di Maria Livia Alga e Rosanna Cima

MeTis – Mondi educativi. Temi indagini suggestioni.
Progedit 2020
ISBN: 978-88-6194-479-4

Questo numero speciale nasce per condividere pedagogie dell’incontro e pratiche di convivenza generatrici di legami comunitari. I contributi ritraggono l’opera quotidiana delle donne che abitano gli spazi comuni con spirito politico, diventando esperte nel trasformare in sapere, saper-vivere, i conflitti sociali, le contraddizioni e le esperienze a partire da sé e in risonanza con altre, altri.

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Attraverso lo sguardo.
Per una pedagogia dell'incontro

Rosanna Cima

Carocci
2019
ISBN: 9788472909021

Da dove viene il mio sguardo? Qual è la storia che lo compone? 

Attraversare lo sguardo è risalire la sua direzione lungo un itinerario segnato da spazi geografici e tempi differenti. Restituire allo sguardo una memoria implica imparare a dire quel che si vede da qui: un limite che tocchiamo quando ci situiamo nei contesti in cui ricerchiamo, lavoriamo, studiamo. Dal limite si tracciano spazi per l’incontro, con sé e con gli altri. 

Cosa vogliamo vedere? Da dove e con chi? Come accogliere e condividere più punti di vista?

Il libro è rivolto a coloro che lavorano nei servizi educativi, nelle scuole, nei servizi sociali e sanitari, e si trovano quotidianamente a contatto con le differenze.

La pedagogia dell’incontro tesse a più voci, e tra differenti approcci, una postura del pensare e fare che rende presente il corpo individuale e collettivo dello sguardo di cui ciascuna e ciascuno si fa responsabile.

nārang: genealogía de un souvenir

ideadestroyingmuros

idensitat
2019
ISBN: 13 9788469789117

la propuesta “narang: genealogía de un souvenir” plantea abordar el análisis del souvenir como objeto exótico de la comunidad valenciana, en este caso de castellón, vinculado a la esfera del comercio, la industria del turismo y la cultura del ocio. la construcción de lo exótico nace en la europa colonial como categoría comercial y como una dimensión del imaginario entre políticas internacionales, economías, migraciones y la percepción de sí mismo y de la alteridad. hoy en día sigue siendo una categoría que tiene que ver con las relaciones económicas entre el norte y el sur del mundo.
en lo especifico, los desplazamientos turísticos en el territorio europeo dirigen hacia la comunidad valenciana numerosos consumidores noreuropeos. a su vez la recogida de las naranjas llama en este contexto a trabajadores de las diásporas africanas y latinoamericanas. todo ello ahora que las naranjas empiezan a aparecer en los calcetines de las tiendas de souvenirs y se difunden proyectos de crowdfarming para adoptar naranjos desde cualquier sitio. lo que se oculta en la construcción de este imaginario de sol, tradición, salud y fiesta son quienes lo producen.
¿cuáles son las manos que cultivan y recogen? ¿cuáles los territorios cultivados? ¿qué origen tiene esta planta? en el proyecto la genealogía se trabajará a través de herramientas decoloniales, y nos permitirá analizar las dinámicas actuales de construcción del exótico. propondremos un método postexótico que narre y visualice los orígenes de los dispositivos turísticos, que rompa con los estereotipos consumistas y que se implique en ofrecer otros imaginarios. por un lado se realizarán distintas acciones de cartografiado e investigación sobre este cultivo, por otra generaremos diferentes actividades de producción audiovisual y reinterpretación artística de los souvenirs vinculados a la naranja.

 

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Etnografía terrona de sujetos excentricos

Maria Livia Alga

Edizioni Bellaterra
2018
ISBN: 9788472909021

I will never stop writing: poesie

Sandra Faith Erhabor

Edizioni Amazon
2018
ISBN-10: 1980966397
ISBN-13: 978-198096639

In questa raccolta di poesie, orazioni e preghiere, l’autrice esordiente Sandra Faith Erhabor propone le sue storie originarie e storie dell’oggi all’ascolto.
Non passa giorno che Sandra non scriva: esiti di ricerche, pensieri, poesie, commenti a fatti di cronaca e ad avvenimenti politici, in autobus, in treno, al centro interculturale, a casa, ai margini di riunioni noiose o di corsi di italiano.
Sandra scrive ovunque ma sopratutto con il suo tablet su facebook.

Un giorno mia nonna ha mandato suo figlio, il fratello di mio padre, al mercato a comprare ekai (dolcetti ai fagioli). Gabriel era un bambino e non è più tornato. Nessuno ha saputo più niente di lui. Mio padre è morto nel 2004 a cento anni, questo suo fratello era nato prima, tra i due c’era un’altra femmina.
Era nato alla fine del 1800.
A quel tempo in Nigeria c’era il mercato degli schiavi. 

Anni dopo mio fratello Edokpaigbe è andato a studiare negli Stati Uniti.
Tante persone gli dicevano che c’era qualcuno che gli assomigliava moltissimo, e iniziarono a chiamarli fratelli. Una volta
Edokpaigbe è andato a pranzo da questo fratello e hanno telefonato a mio padre. Appena ha sentito la sua voce, ha capito subito che si trattava del bambino rapito al mercato.

Quando con sua moglie Sandra sono tornati per la prima volta in Nigeria,
io ero appena nata.